CENNI STORICI
ll toponimo Nervi potrebbe derivare, secondo alcune ipotesi, dall'imperatore romano Marco Cocceio Nerva, al quale sarebbe stato dedicato in suo onore da un drappello di soldati a lui fedele che trovò rifugio nel borgo.
L'origine della località, secondo diversi autori, si deve ad una colonia di celti che vi si stabilirono.
L'ipotesi è avvalorata dal motto "NEAR AV INN" presente sull'antico stemma comunale nerviese, che significherebbe "luogo vicino al mare" e la cui storpiatura avrebbe poi dato luogo all'attuale nome. Un'altra ipotesi si basa sulla scritta in arvis (nei campi) che compare su una pietra miliare romana. Secondo questa teoria il nome della cittadina deriverebbe dalla storpiatura della frase.
STORIA
Un primo insediamento urbano sorse nell'attuale zona tra il ponte romano e il porticciolo e già nei primi decenni dell'era cristiana è menzionata una stazione per la sosta e cambio dei cavalli in una zona considerata strategica e quale punto di imbarco da e per le merci dirette e provenienti dalle valli Bisagno e Fontanabuona. In questo periodo storico sorsero, oltre la plebana chiesa intitolata a San Siro, avente anticamente giurisdizione religiosa da Sturla a Sori, il castello come presidio militare e controllo dei traffici commerciali e il ponte romano, entrambi ricostruiti nel corso dei secoli.
Le principali attività economiche e per lo più di sostentamento degli abitanti nerviesi erano legate all'agricoltura, alla pesca e alle connesse attività legate al mare e alla marineria; storicamente è da ricordare il coinvolgimento di una flotta navale di Nervi che, assieme a Genova e ad altre località liguri, risultarono vittoriose nella battaglia della Meloria del 1284.
Soggetta alla giurisdizione della Repubblica di Genova fin dall'epoca medievale, prima nella podesteria e poi nel capitaneato del Bisagno (1606), risale al XVI secolo l'edificazione di una torre d'avvistamento (detta anche "del fieno", conosciuta ora come "torre Groppallo") lungo la costa per la segnalazione delle imbarcazioni saracene. Tra la fine del secolo e gli inizi del successivo furono realizzati dai monaci dell'ordine dei Minimi il cenobio e, sul luogo di una precedente cappella dedicata a san Paolo, la chiesa di san Francesco di Paola (distrutta nel 1814 e ricostruita nel 1899 dai Padri somaschi dell'adiacente collegio di San Girolamo Emiliani).
Nel corso dei secoli il borgo conobbe diverse fasi ampliative, ancora lungo la costa ma anche nel primo crinale
sfruttato ad uso agricolo. A cavallo dei secoli XVII-XVIII-XIX anche la nobiltà genovese e borghesia poi scelse
questo territorio levantino di Genova quale dimora residenziale con l'edificazione di pregiate ville: tra le più celebre le ville Grimaldi, Gnecco, Serra e Croce.
Con gli avventi napoleonici di fine settecento, e la conseguente caduta della repubblica genovese, la costituita
municipalità di Nervi fu inglobata nel dipartimento del Bisagno (1797) con capoluogo San Martino d'Albaro; l'anno successivo fu promossa sede del VI cantone omonimo della giurisdizione del Bisagno e ancora inserita, dal 1803, nel V cantone di San Martino d'Albaro nella I giurisdizione del Centro. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 fu inserito nel Dipartimento di Genova.
Con la caduta di Napoleone I il Congresso di Vienna del 1814, invocato nel tentativo di ristabilire l'equilibro tra le nazioni dopo la dominazione napoleonica, stabilì l'annessione del territorio ligure nel Regno di Sardegna; a partire dal 1861 il comune di Nervi fu parte integrante del neo costituito Regno d'Italia. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel II mandamento omonimo del circondario di Genova facente parte dell'allora provincia di Genova.
Nel 1926 fu uno dei 19 comuni soppressi e aggregati alla "Grande Genova”
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Nervi, piuttosto che “città”, sarebbe meglio detta “un gruppo di ville eleganti contornate da parchi e da giardini” con circa 7000 abitanti a 11 km. da Genova.
Quivi di fatto il clima è mitissimo e quasi primaverile anche nei mesi più freddi e, quel che più conta, le variazioni di temperatura tra il giorno e la notte sono appena considerabili; per modo che vi vegetano e crescono rigogliose in piena aria piante proprie dei paesi tropicali; di cui trovansi magnifici esemplari anche nel giardino pubblico davanti al palazzo comunale di Nervi.
Per ricchezza e varietà di vegetazione, come per la bellezza dei panorami che da essi si godono, meritano di
essere visitati il parco del Marchese Gropallo, i giardini dell’Eden Hotel e le ville Campostano, del Conte Gnecco,
delle famiglie Croce e dei Marchesi Serra, Crosa e Cattaneo.
Dalla rivista Pro Nervi, Febbr. 1895
Foto Danilo Lo Re